Bonus fiscali 2025 per acquisto e ristrutturazioni scale

I proprietari di immobili in Lombardia possono detrarre dal 36% al 75% delle spese per scale, con il Bonus Barriere Architettoniche al 75% che rappresenta l’opportunità più vantaggiosa per il 2025. La Legge di Bilancio 2025 ha però introdotto cambiamenti significativi, con aliquote differenziate tra prima e seconda casa e scadenze ravvicinate che rendono urgente pianificare gli interventi entro fine anno. Per una spesa di 20.000 euro su una scala in abitazione principale, il risparmio fiscale raggiunge i 10.000 euro nel 2025, ma scenderà a soli 7.200 euro dal 2026 in poi. Questa guida fornisce tutte le informazioni necessarie per massimizzare il beneficio fiscale su installazione, ristrutturazione e sostituzione di scale interne, esterne, ringhiere e soppalchi in edifici residenziali.
La riforma 2025 premia l’abitazione principale con aliquote al 50%
La Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207 del 30 dicembre 2024) ha introdotto per la prima volta una differenziazione tra prima e seconda casa per il Bonus Ristrutturazione. Fino al 2024, tutti gli immobili beneficiavano uniformemente del 50% di detrazione, ma dal 1° gennaio 2025 le regole sono cambiate significativamente per incentivare gli interventi sull’abitazione principale.
Per l’abitazione principale nel 2025, la detrazione rimane al 50% su un massimale di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, consentendo un recupero fiscale massimo di 48.000 euro ripartito in 10 anni. Tuttavia, per accedere a questa aliquota maggiorata è necessario essere titolari di diritto di proprietà o diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione) e avere l’immobile adibito ad abitazione principale con residenza anagrafica. I conviventi senza diritti reali, i comodatari e gli inquilini accedono solo al 36%.
Le seconde case e altri immobili beneficiano invece di un’aliquota ridotta al 36% nel 2025, sempre su un massimale di 96.000 euro, per una detrazione massima di 34.560 euro. Questa differenza di 14 punti percentuali si traduce in un risparmio aggiuntivo di 2.800 euro ogni 20.000 euro di spesa per chi interviene sull’abitazione principale.
La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente negli anni successivi. Dal 2026 al 2027, l’aliquota per l’abitazione principale scenderà al 36%, mentre per le seconde case si ridurrà al 30%. Dal 2028 in poi, salvo proroghe, tutte le abitazioni beneficeranno di una detrazione uniforme al 30% con massimale dimezzato a 48.000 euro. Questa progressiva riduzione rende il 2025 l’anno più conveniente per effettuare interventi sulle scale in abitazione principale.
Scale ammesse: quando l’intervento è detraibile e quando no
Non tutti gli interventi sulle scale sono detraibili fiscalmente. La distinzione fondamentale è tra manutenzione straordinaria (detraibile) e manutenzione ordinaria (non detraibile su singole unità immobiliari). Questa classificazione, definita dall’art. 3 del DPR 380/2001, determina l’accesso o meno al bonus fiscale.
Rientrano nella manutenzione straordinaria detraibile tutti gli interventi che comportano un carattere innovativo o modifiche rispetto al preesistente: costruzione di scale interne ex novo, installazione di nuove scale (a giorno, a chiocciola, elicoidali, a sbalzo, in vetro), rifacimento completo di scale esistenti, sostituzione con modifica di pendenza, posizione, dimensioni o materiali, ristrutturazione con cambio di tipologia, adeguamento alle normative di sicurezza e installazione di scale di sicurezza. Il DPR 380/2001 menziona espressamente il “rifacimento di scale e rampe” tra gli interventi di manutenzione straordinaria.
Per le scale esterne valgono gli stessi principi: nuova installazione, rifacimento con modifica di caratteristiche (pendenza, posizione, dimensioni, materiali) e sostituzione con scala di caratteri diversi sono pienamente detraibili. Anche ringhiere e parapetti rientrano nel bonus quando la sostituzione o nuova installazione comporta caratteristiche diverse, mentre gradini e rampe sono agevolabili se l’intervento modifica forma, dimensioni o materiali. I soppalchi sono ammissibili come manutenzione straordinaria purché non modifichino la volumetria complessiva dell’edificio.
Sono invece esclusi dalla detrazione (classificati come manutenzione ordinaria) interventi che non apportano innovazioni: sostituzione di singoli gradini conservando caratteristiche identiche, riparazioni conservative senza modifiche strutturali, tinteggiatura e verniciatura senza modifiche, sostituzione di ringhiere conservando sagoma e colori identici. Questi interventi semplici possono essere detratti solo se effettuati su parti comuni condominiali, dove anche la manutenzione ordinaria è agevolabile.
L’elemento discriminante è sempre il carattere innovativo dell’intervento. Una scala installata con materiali, dimensioni o caratteristiche diverse da quella preesistente (o realizzata ex novo) costituisce manutenzione straordinaria e accede al bonus. Una semplice sostituzione “uguale a uguale” rimane manutenzione ordinaria e non è detraibile su singole unità.
Bonus Barriere Architettoniche al 75%: l’opzione più vantaggiosa per scale
Il Bonus Barriere Architettoniche al 75% rappresenta l’opportunità fiscale più conveniente per chi installa o ristruttura scale nel 2025. Introdotto dall’art. 119-ter del DL 34/2020 e confermato fino al 31 dicembre 2025, questo incentivo offre una detrazione superiore rispetto al Bonus Ristrutturazione tradizionale.
L’aliquota del 75% si applica a spese sostenute per scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. Il limite massimo di spesa è di 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti, 40.000 euro moltiplicati per il numero di unità per edifici da 2 a 8 unità, e 30.000 euro moltiplicati per il numero di unità per condomini con più di 8 unità. La detrazione si ripartisce in 10 quote annuali di pari importo.
Per una spesa di 30.000 euro su una scala, il Bonus Barriere al 75% garantisce un risparmio fiscale di 22.500 euro contro i 15.000 euro del Bonus Ristrutturazione al 50% o i 10.800 euro del 36% per seconde case. La differenza è sostanziale: 7.500 euro in più rispetto al bonus ordinario per prima casa.
Il principale requisito è la conformità al D.M. 236/1989 sui requisiti tecnici per l’accessibilità, la visitabilità e l’adattabilità degli edifici. È necessaria l’asseverazione di un tecnico abilitato che certifichi il rispetto delle normative. Gli interventi devono essere finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche, rendendo questo bonus particolarmente adatto per scale con caratteristiche di accessibilità: gradini con pedata maggiorata, corrimano ergonomici, rampe con pendenza adeguata, illuminazione integrata per sicurezza.
Importante considerare che dal 30 dicembre 2023 sono stati esclusi dal Bonus Barriere infissi, pavimenti (salvo quelli direttamente collegati a scale/rampe), servizi igienici e automazione impianti. Le scale rimangono però pienamente ammissibili. Dal 1° gennaio 2024 non è più possibile utilizzare cessione del credito o sconto in fattura: la detrazione va fruita esclusivamente tramite dichiarazione dei redditi in 10 anni.
Per contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro esistono limiti aggiuntivi: detrazione massima di 14.000 euro all’anno per redditi tra 75.000 e 100.000 euro, ridotta a 8.000 euro per redditi superiori a 100.000 euro, con coefficienti che aumentano in base al numero di figli a carico. La scadenza del 31 dicembre 2025 senza conferma di proroghe rende urgente pianificare gli interventi nel corso dell’anno per non perdere questa opportunità fiscale eccezionale.
Confronto tra prima e seconda casa: differenze e convenienza economica
La differenziazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 crea scenari economici molto diversi a seconda che si intervenga sull’abitazione principale o su una seconda casa. Per una spesa di 20.000 euro per installazione di una scala interna nel 2025, il proprietario di prima casa recupera 10.000 euro (50% di detrazione = 1.000 euro all’anno per 10 anni), mentre il proprietario di seconda casa recupera solo 7.200 euro (36% = 720 euro all’anno per 10 anni). La differenza di 2.800 euro rappresenta un risparmio aggiuntivo del 14% sul totale della spesa.
Se la stessa spesa fosse sostenuta nel 2026, l’abitazione principale scenderebbe a 7.200 euro di recupero fiscale (36%), azzerando il vantaggio rispetto alla seconda casa che scenderebbe a 6.000 euro (30%). Nel 2028, con l’aliquota unificata al 30%, entrambe le tipologie di immobile recupererebbero solo 6.000 euro, con il massimale dimezzato a 48.000 euro. Questo scenario progressivamente peggiorativo rende il 2025 l’anno più vantaggioso per intervenire sull’abitazione principale.
Per interventi più costosi che raggiungono il massimale di 96.000 euro, l’abitazione principale consente un recupero massimo di 48.000 euro nel 2025, mentre la seconda casa si ferma a 34.560 euro, con una differenza sostanziale di 13.440 euro. Se la spesa totale supera il massimale (ad esempio 120.000 euro per una ristrutturazione completa che include la scala), la parte eccedente (24.000 euro) non è detraibile in alcun modo.
Negli interventi condominiali su parti comuni (scale, androne, rampe di accesso), ogni condomino può applicare la propria aliquota personale in base alla quota millesimale: chi vi abita come prima casa detrae al 50%, chi la usa come seconda casa al 36%. Questo crea situazioni ibride dove nello stesso condominio coesistono aliquote diverse per lo stesso intervento.
La convenienza temporale è evidente: anticipare gli interventi al 2025 anziché posticipare al 2026 genera un risparmio aggiuntivo del 14% per l’abitazione principale. Su una spesa di 30.000 euro, intervenire nel 2025 fa risparmiare 4.200 euro in più rispetto al 2026 (15.000 contro 10.800 euro). Per chi ha in programma lavori sulle scale, la finestra del 2025 rappresenta un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.
Procedure operative: come richiedere la detrazione passo dopo passo
Richiedere la detrazione fiscale per scale non richiede una domanda separata ma comporta precisi adempimenti da seguire scrupolosamente. Il primo passo è verificare di avere i requisiti soggettivi: essere proprietari o titolari di diritti reali sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione), oppure locatari o comodatari. Per accedere al 50% è indispensabile che l’immobile sia adibito ad abitazione principale con residenza anagrafica.
Prima dell’inizio lavori è necessario presentare il titolo abilitativo corretto. Per installazione o ristrutturazione di scale serve almeno una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) se si tratta di manutenzione straordinaria senza toccare strutture portanti, una SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) se si interviene su parti strutturali, o un Permesso di Costruire per interventi più complessi. La pratica deve essere presentata allo Sportello Unico Edilizia (SUE) del Comune da un tecnico abilitato (architetto, ingegniere, geometra iscritto all’Ordine).
Il pagamento deve avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario o postale “parlante” con causale specifica: “Bonifico per lavori di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’art. 16-bis del D.P.R. 917/1986”. Nel bonifico vanno indicati obbligatoriamente il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o codice fiscale dell’impresa o professionista che riceve il pagamento. È consigliabile aggiungere numero e data della fattura. La banca opera automaticamente una ritenuta d’acconto dell’8% a carico dell’impresa.
Errori nel bonifico possono compromettere la detrazione: se ci si accorge dell’errore, è necessario richiedere all’impresa una dichiarazione sostitutiva attestante la corretta contabilizzazione oppure rifare il bonifico corretto dopo restituzione dell’importo. Molte banche online offrono una casella specifica “bonifico per detrazione fiscale” che genera automaticamente la causale corretta.
La documentazione da conservare per almeno 5 anni dall’ultima rata include: pratica edilizia completa, tutte le fatture intestate correttamente al beneficiario con descrizione dettagliata dei lavori, ricevute di tutti i bonifici parlanti, eventuali autorizzazioni, schede tecniche dei materiali (se serve comunicazione ENEA), certificazioni di conformità impianti, dichiarazione fine lavori. Per lavori condominiali è sufficiente una certificazione dell’amministratore.
La comunicazione ENEA entro 90 giorni dalla fine lavori è obbligatoria solo per interventi con risparmio energetico (infissi, caldaie, cappotti termici, pompe di calore). Per semplici installazioni o ristrutturazioni di scale senza componenti energetiche non serve. Secondo la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 46/E del 2019, la mancata comunicazione ENEA non fa perdere il diritto alla detrazione, anche se obbligatoria.
La detrazione si richiede semplicemente indicando le spese nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute. Nel Modello 730 o Redditi PF, sezione “Oneri e spese”, Quadro E, vanno inseriti: codice fiscale del beneficiario, dati catastali dell’immobile, importo delle spese sostenute nell’anno, numero della rata (da 1 a 10). La detrazione viene ripartita automaticamente in 10 quote annuali di pari importo, nei limiti dell’IRPEF dovuta ogni anno. Se un anno non si ha capienza fiscale sufficiente, la quota di quell’anno si perde.
Dal 2025 non è più disponibile la cessione del credito né lo sconto in fattura (aboliti dal DL 11/2023 dal 17 febbraio 2023 per il Bonus Ristrutturazione ordinario). L’unica modalità di fruizione è la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi.
Superbonus e altri incentivi: quando si applicano alle scale
Il Superbonus per il 2025 è sceso al 65% (era 70% nel 2024 e 110% negli anni precedenti) e presenta requisiti molto stringenti che ne limitano drasticamente l’applicabilità alle scale. È accessibile solo per condomini, edifici da 2 a 4 unità e ONLUS, e solo se entro il 15 ottobre 2024 era stata presentata la CILA e adottata la delibera assembleare. Per nuovi progetti avviati dopo questa data, il Superbonus non è più accessibile.
Le scale possono rientrare nel Superbonus esclusivamente come interventi trainati abbinati a interventi trainanti di efficientamento energetico (cappotto termico, sostituzione impianti centralizzati) o di riduzione del rischio sismico. Non esiste la possibilità di accedere al Superbonus con le sole scale come intervento principale. Nelle zone terremotate (eventi dal 1° aprile 2009 con stato di emergenza dichiarato) rimane l’aliquota del 110% per interventi di ricostruzione e antisismici.
L’Ecobonus al 50% per abitazione principale o 36% per altre abitazioni si applica alle scale solo in casi molto limitati: quando fanno parte di interventi di isolamento termico (vano scale incluso in un cappotto termico), quando sono collegate a miglioramento dell’efficienza energetica globale dell’edificio, o per coibentazione pareti del vano scale, sostituzione infissi nel vano scale e illuminazione efficiente. Le scale strutturali in sé non accedono all’Ecobonus. Dal 2025 sono escluse le caldaie a combustibili fossili.
Il Bonus Mobili 2025 offre una detrazione del 50% su un limite di spesa di 5.000 euro per acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi, collegato a interventi di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio 2024. Non copre le scale strutturali ma può coprire elementi d’arredo in zona scale come armadi a muro, librerie o mobili su misura che arredano il vano scale. Gli elettrodomestici devono essere di classe energetica minima adeguata (A per forni, E per lavatrici, F per frigoriferi). Il pagamento deve avvenire con carta di credito/debito o bonifico, non in contanti o assegni.
Incentivi regionali Lombardia e comunali Milano: un panorama limitato
La Regione Lombardia nel 2025 non ha attivato bandi o incentivi specifici per la ristrutturazione di scale residenziali. I programmi regionali attivi riguardano principalmente sostituzione di impianti termici a biomassa (35 milioni di euro, scadenza 15 dicembre 2025), rinnovo del parco veicolare con incentivi per auto elettriche/ibride (fondi esauriti per le linee A e B), e sostegno all’avvio di nuove imprese (massimo 10.000 euro, non applicabile a scale residenziali).
L’unica normativa regionale potenzialmente rilevante è la L.R. 12/2005 sul recupero dei sottotetti, che prevede sconti sugli oneri di urbanizzazione per chi recupera sottotetti a fini abitativi. In questi casi, la realizzazione della scala di accesso al sottotetto può essere combinata con il Bonus Ristrutturazione al 50% o l’Ecobonus. Per immobili situati in Lombardia, i proprietari devono quindi fare affidamento esclusivamente sui bonus fiscali nazionali (Bonus Ristrutturazione, Bonus Barriere, eventualmente Ecobonus).
Il Comune di Milano offre un contributo molto specifico attraverso il programma Milano Abitare: contributo a fondo perduto fino a 4.000 euro per proprietari che effettuano lavori di ristrutturazione (inclusa l’installazione o rifacimento di scale per eliminazione barriere architettoniche) su immobili da destinare ad affitto a canone concordato per almeno 5 anni. È necessario presentare domanda entro 12 mesi dalla fine dei lavori. Il contributo si cumula con le detrazioni fiscali nazionali.
Altri programmi del Comune di Milano per il 2025 (contributi culturali/sportivi del Municipio 4, festival e rassegne) non sono applicabili a interventi residenziali sulle scale. In sintesi, per Milano e Lombardia nel 2025 l’unica strategia efficace è concentrarsi sui bonus nazionali, con il Bonus Barriere al 75% come prima scelta e il Bonus Ristrutturazione al 50% come alternativa valida.
Esempi pratici di calcolo del risparmio fiscale
Esempio 1 – Installazione scala interna nuova in prima casa (Milano) Un proprietario a Milano installa una scala interna a sbalzo in acciaio e vetro nella propria abitazione principale nel 2025. Costo totale: 25.000 euro (IVA 10% inclusa). Applicando il Bonus Ristrutturazione al 50%, ottiene una detrazione totale di 12.500 euro ripartita in 10 rate annuali da 1.250 euro. Il costo netto dopo 10 anni sarà di 12.500 euro. Se avesse optato per il Bonus Barriere al 75% (con conformità D.M. 236/1989), la detrazione salirebbe a 18.750 euro (1.875 euro/anno), riducendo il costo netto a 6.250 euro – un risparmio aggiuntivo di 6.250 euro.
Esempio 2 – Ristrutturazione scala esistente in seconda casa (Lombardia) Un proprietario ristruttura completamente la scala in legno della propria casa vacanze sul Lago di Como nel 2025, con cambio di materiali e tipologia. Spesa: 18.000 euro. Con il Bonus Ristrutturazione al 36% per seconde case, recupera 6.480 euro (648 euro/anno per 10 anni). Il costo netto finale è 11.520 euro. Se avesse effettuato lo stesso intervento nel 2026, l’aliquota scenderebbe al 30%, riducendo il recupero a soli 5.400 euro – una perdita di 1.080 euro rispetto all’intervento nel 2025.
Esempio 3 – Sostituzione ringhiera e corrimano per barriere architettoniche Un condominio milanese sostituisce la ringhiera della scala comune installando corrimano ergonomici e gradini antiscivolo per conformità al D.M. 236/1989. Spesa totale: 40.000 euro, 10 condomini con quote millesimali uguali. Ogni condomino spende 4.000 euro. Con il Bonus Barriere al 75%, ogni condomino detrae 3.000 euro (300 euro/anno per 10 anni). Un condomino con prima casa e reddito di 85.000 euro annui ha un plafond di 9.800 euro/anno (14.000 x 0,70 con 1 figlio): i 300 euro annui rientrano ampiamente, garantendo la detrazione completa.
Esempio 4 – Confronto tra diverse opzioni per scala da 30.000 euro Un proprietario a Bergamo deve installare una scala interna nuova da 30.000 euro in abitazione principale nel 2025. Le alternative sono: (A) Bonus Ristrutturazione 50% = 15.000 euro recuperati; (B) Bonus Barriere 75% = 22.500 euro recuperati; (C) Attendere il 2026 con Bonus Ristrutturazione 36% = 10.800 euro recuperati. La scelta B garantisce 7.500 euro in più rispetto alla A e 11.700 euro in più rispetto alla C. La differenza tra intervenire nel 2025 vs 2026 con il bonus ordinario è di 4.200 euro.
Esempio 5 – Intervento oltre il massimale Una ristrutturazione totale di un immobile storico a Milano include anche la scala monumentale in marmo. Spesa totale lavori: 150.000 euro, di cui 35.000 euro per la scala. Il massimale detraibile è 96.000 euro. Con il 50% per abitazione principale, la detrazione massima è 48.000 euro (4.800 euro/anno), indipendentemente dalla spesa effettiva. I 54.000 euro oltre il massimale non generano alcun beneficio fiscale. Concentrare più interventi nello stesso anno può far superare il massimale, riducendo l’efficacia della detrazione.
Calendario strategico e raccomandazioni per il 2025
La finestra temporale del 2025 è cruciale per massimizzare il risparmio fiscale sulle scale. La strategia ottimale prevede di completare i lavori e sostenere le spese entro il 31 dicembre 2025 per beneficiare del 50% sull’abitazione principale, prima della discesa al 36% nel 2026. Per il Bonus Barriere al 75%, la scadenza del 31 dicembre 2025 è ancora più vincolante in assenza di proroghe confermate.
La tempistica consigliata per un progetto di installazione o ristrutturazione scala nel 2025 è: ottobre-novembre 2025 per consultazione con tecnico abilitato e verifica requisiti (Bonus Barriere vs Bonus Ristrutturazione), progettazione e preventivi; novembre 2025 presentazione CILA o altra pratica edilizia necessaria; novembre-dicembre 2025 esecuzione lavori e pagamenti con bonifici parlanti. È fondamentale che i bonifici siano datati entro il 31 dicembre 2025 per accedere alle aliquote maggiorate, indipendentemente dalla data di fine lavori.
Per redditi superiori a 75.000 euro, verificare il plafond annuale delle detrazioni considerando tutte le spese detraibili previste per l’anno. Se si prevede di superare il limite, potrebbe essere strategico distribuire gli interventi su più anni fiscali, bilanciando però la perdita dell’aliquota maggiorata del 2025. Un commercialista può simulare scenari personalizzati considerando reddito, capienza IRPEF, numero figli a carico e altre detrazioni.
La combinazione ottimale di bonus per chi ristruttura un immobile in Lombardia nel 2025 prevede: Bonus Barriere 75% per scale e rampe con requisiti di accessibilità conformi al D.M. 236/1989; Bonus Ristrutturazione 50% per altri interventi edilizi (bagni, impianti, infissi); Bonus Mobili 50% fino a 5.000 euro per arredi collegati; Ecobonus 50% per interventi specifici di efficientamento energetico. I bonus non sono cumulabili sulla stessa spesa ma possono coesistere per interventi diversi.
Per aziende di scale su misura come Dimescale operanti su Milano e provincia, è strategico informare i clienti sulla convenienza temporale del 2025, sulla differenza tra Bonus Barriere (75%, più vantaggioso) e Bonus Ristrutturazione (50%/36%), sui requisiti tecnici per accedere al bonus maggiore, e sulla necessità di bonifici parlanti corretti. Fornire assistenza nella documentazione tecnica per la conformità al D.M. 236/1989 può rappresentare un valore aggiunto decisivo per il cliente.
Riferimenti normativi essenziali e fonti ufficiali
La normativa di riferimento per le detrazioni fiscali sulle scale nel 2025 si basa su: DPR 917/1986 art. 16-bis (TUIR) che disciplina le detrazioni per recupero edilizio, confermato e ancora pienamente valido; Legge 30 dicembre 2024 n. 207 (Legge di Bilancio 2025), pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024, che modifica aliquote e introduce differenziazione prima/seconda casa; DPR 380/2001 art. 3 (Testo Unico Edilizia) che definisce manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione edilizia; DL 34/2020 art. 119-ter per il Bonus Barriere Architettoniche al 75%; D.M. 236/1989 sui requisiti tecnici di accessibilità per il Bonus Barriere.
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 8/E del 19 giugno 2025 fornisce i chiarimenti ufficiali sull’applicazione della Legge di Bilancio 2025, incluse le interpretazioni su abitazione principale, diritti reali, pertinenze e casistiche specifiche. Altre circolari rilevanti includono la n. 6/E del 29 maggio 2025 sui limiti per redditi elevati e la n. 28/2022 sugli interventi di manutenzione.
Le fonti ufficiali da consultare sono: il portale dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) sezione “Agevolazioni – Casa – Ristrutturazioni edilizie” con guide scaricabili gratuite e FAQ aggiornate; il portale ENEA (https://bonusfiscali.enea.it) per comunicazioni obbligatorie su interventi con risparmio energetico, attivo dal 30 giugno 2025; il sito della Regione Lombardia (www.regione.lombardia.it) per eventuali incentivi regionali; il Comune di Milano (www.comune.milano.it) per programmi locali come Milano Abitare (www.milanoabitare.org).
Per assistenza fiscale specifica è consigliabile rivolgersi a CAF, commercialisti o al servizio di assistenza dell’Agenzia delle Entrate. Per la parte tecnica e progettuale, affidarsi a architetti, ingegneri o geometri iscritti agli Ordini professionali che possano certificare la conformità degli interventi e redigere le asseverazioni necessarie per i vari bonus.
Approfondimenti e Informazioni
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